«Sono sempre contento quando i miei colleghi, specialmente se giovani, ottengono delle promozioni». Il benvenuto a Manuel Attard, l’arbitro di Priolo Gargallo che martedì scorso è stato promosso in Serie A, lo dà il messinese d’origine turca Tolga Sahin, l’ex numero uno degli arbitri siciliani, già in campo per varie finali europee. La promozione per Attard è giunta dopo 10 stagioni in cui si è riuscito a farsi spazio in tutte le categorie nazionali: ora andrà al cospetto dei grandi della pallacanestro italiana. Ad appena 28 anni.
«Ho tempo per imparare e migliorare – esordisce Manuel, che in campo è autorevole conservando sempre il sorriso – ed è una fortuna avere nella stessa categoria due arbitri siciliani come Sahin e Paternicò, che potranno consigliarmi al meglio». Si potrebbe così formare una terna arbitrale con due fischietti internazionali e un esordiente, tutti provenienti dall’Isola. «Sarebbe molto bello – conferma Attard – e, visto che c’è il sorteggio, chissà che possa accadere. Il massimo per me sarebbe arbitrare a Capo d’Orlando! ». Attard è il miglior prodotto di una scuola arbitrale che negli ultimi anni sta lavorando a gran ritmo. «Alessandro Nicolini sta facendo un lavoro egregio come istruttore regionale» puntualizza l’arbitro, facendo felice anche il presidente regionale Cia, Ciro Beneduce, che ha annunciato sabato con soddisfazione le promozioni in Dnb dei colleghi Salvo Arbace e Antonio Giordano.
Nell’ultima stagione, tra Dna Gold e Serie A1 femminile, l’arbitro priolese ha avuto anche modo di dirigere anche la semifinale di Coppa Italia «rosa» a Ragusa. «È stato un onore arbitrare vicino casa. Lì ho sentito vicina la mia famiglia, che ringrazio così come mia moglie Eleonora (anche lei arbitro, ndr), Seby Tarascio e Katia Nicoletti, amici più che colleghi».
Le prospettive sono ora delle migliori: «Troverò tanti ragazzi giovani, saliti in questi anni e con cui ho buoni rapporti, ma anche colleghi che hanno diretto fino alle Olimpiadi. Spero di inserirmi al più presto in questo mondo». Sempre con il sorriso sulle labbra.

da La Sicilia, p. 38